UTILIZZO DI ROI E ROAI NELLA VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI

(da: Lang e Merino, 1993)

 

I criteri del ROI e del ROAI (ritorno degli investimenti medi) sono preferiti dai manager che sono a loro agio con i dati di bilancio e che vedono la valutazione di un progetto dal punto di vista dei dati di bilancio. Entrambi i criteri utilizzano i valori contabili e i concetti della contabilità come l’utile netto. È opportuno ricordare che in un dato istante il valore contabile o di libro di un investimento corrisponde al costo iniziale o originario meno l’ammortamento accumulato fino a quel momento, e che invece il reddito o utile netto rappresenta l’ultima "riga" in basso in un conto economico (e che solo per coincidenza può coincidere con il flusso di cassa netto annuo dell’operazione di investimento).

La definizione di ROI da usare nella valutazione dell’investimento è data dalla seguente equazione:

ROI = Risultato Operativo Netto medio per anno / Valore iniziale di libro o costo iniziale dell’investimento (1)

oppure si utilizza la seguente:

ROI' = Utile netto medio per anno / Valore iniziale di libro o costo iniziale dell’investimento (2)

Il denominatore dell’equazione (1) e della (2) è, come indicato, il valore di libro iniziale dell’investimento. Il numeratore è la media del risultato operativo o dell’utile netto lungo l’arco di durata dell’investimento. Per ottenerne il valore medio, per ogni anno vengono stimati i bilanci estrapolati relativi all’investimento lungo la durata della vita utile attesa; il valore medio del risultato operativo o degli utili netti viene poi calcolato. L’esempio seguente illustra il procedimento.

 Esempio 1. Ritorno di un nuovo investimento. Viene considerato l’acquisto di un nuovo sistema di fusione per plastica. Il costo dell’impianto installato viene stimato in 1 milione di dollari. Il bilancio stimato su cui ci si basa per studiare l’investimento presenta ricavi medi di $ 500.000 all’anno per dieci anni, e costi (escluso l’ammortamento) mediamente di $ 300.000 all’anno. L’ammortamento viene stimato in $ 100.000 all’anno sulla base di un ammortamento a quote costanti su di una vita utile di dieci anni e basandosi sull’assunzione che sia ammortizzabile l’intero valore dell’investimento (ossia che il valore contabile finale sia nullo). Anche il valore di recupero è stimato nullo, mentre l’aliquota fiscale è del 30%. Il direttore finanziario vuole determinare il ROI di questo investimento, così come il flusso di cassa, lungo la durata della vita utile. Qui di seguito ecco una combinazione del bilancio preventivo dell’investimento e del flusso di cassa relativo.

 

previsioni medie annuali per un periodo di 10 anni

(migliaia di $)

 

Ricavi

500

introiti

MENO: costi totali (escluso ammortamento)

300

esborsi

MENO: ammortamento

100

 

= reddito netto prima delle imposte

100

 

MENO: imposte (aliquota del 30%)

30

esborsi

reddito netto dopo le imposte

70

 

 

 

 

PIU’: ammortamento

100

 

= flusso di cassa netto dell’investimento

170

 

Il ROI per questo investimento si ricava dall’equazione (1) in cui il numeratore è $ 100.000 (e non $ 170.000 !) e il denominatore è $ 1.000.000:

ROI = $100.000 / $ 1.000.000 = 10,0 %

oppure usando l'equazione (2) dove il numeratore è $ 70.000 e il denominatore è $ 1.000.000:

ROI = $ 70.000 / $ 1.000.000 = 7,0 %

Il cash flow per il periodo di 10 anni è di $ 700.000, cioè la differenza tra il flusso di cassa netto dell’investimento di 1.700.000 (170.000 introiti netti all’anno moltiplicato per 10 anni) e l’esborso iniziale di $ 1.000.000. Su tale base si può anche calcolare facilmente che il tasso interno di rendimento è invece dell’11%.

 

Le limitazioni del ROI come indice per la valutazione degli investimenti sono le seguenti:

Esistono diverse varianti dell’equazione (1). Ad esempio:

Commento generale: se si devono considerare i risultati dell’analisi di un investimento condotta utilizzando il ROI, si dovrebbe sapere quali varianti sono state utilizzate dall’analista. In generale l’uso del ROI (e del ROAI, v. più avanti) dovrebbe essere sconsigliato.

 

 

Il ROAI

Questo indice è un ulteriore affinamento del ROI nel quale viene considerato il valore contabile dell’investimento iniziale come media lungo l’intera vita utile. La ragione di ciò è che il valore contabile si riduce nel tempo per effetto dell’ammortamento. Per molti (se non tutti) gli investimenti il valore contabile alla fine della vita utile è una percentuale modesta del valore contabile iniziale. Tuttavia, ci sono alcuni investimenti che mantengono il loro valore inalterato o addirittura lo vedono crescere. Ad esempio un’auto di lusso, un gioiello, o un quadro d’autore.

I sostenitori dell’uso del ROAI asseriscono quindi che il ritorno dell’investimento dovrebbe basarsi sul valore contabile medio dell’investimento stesso lungo la sua vita utile. Tale valore è dato da:

 

Valore contabile medio = (P + S )/2 (2)

 

dove P è il valore contabile iniziale o costo iniziale, e S è la stima del valore contabile finale o valore di recupero finale.

L’esempio seguente illustra il diverso approccio del ROAI e del ROI alla valutazione dello stesso investimento

 

 

Esempio: ROAI. Utilizzando gli stessi dati dell’esempio precedente e ipotizzando un valore di recupero nullo, il ROAI risulta essere il 14%, come di seguito mostrato:

Valore contabile medio = ($1.000.000 + 0 ) /2 = $ 500.000

e quindi:

ROAI = $ 100.000 / $550.000 = 18,2%

oppure

ROAI ' = $ 70.000 / $550.000 = 12,7%